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Gentile collega, a fronte di numerose richieste di chiarimento pervenute agli OPI Lombardi inerenti la tematica della vaccinazione anti COVID-19, si ritiene utile fornire un parere al fine di orientare le scelte degli iscritti a codesto Ordine.
Nell’anno 2020 tutti gli infermieri lombardi sono stati coinvolti, con uno sforzo straordinario, nella lotta contro la pandemia. Donne e uomini che, nonostante i gravissimi rischi e le pesanti ricadute in termini anche personali si sono messi a servizio della cittadinanza per fronteggiare un nemico “invisibile e feroce”.
E’ proprio per arginare e sconfiggere questo virus che l’avvio della campagna vaccinale segna un punto di primaria importanza nella lotta contro il Covid-19.


Il Coordinamento OPI lombardo dichiara il suo impegno nel promuovere e favorire la campagna vaccinale a garanzia dei cittadini e della tutela della salute per tutti.
Vaccinarsi ha una ragione sia disciplinare scientifica sia etica e morale: entrambe queste componenti fondano le radici della disciplina Infermieristica e sono i cardini per la presa in cura dei cittadini.


Vogliamo dunque supportare il messaggio espresso dal nostro Presidente della Repubblica: “La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere. Tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili”.
E' da queste dichiarazioni che si sottolineano le parole inscritte nel Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche (2019) e ai principi e valori che caratterizzano la nostra Professione.
L'ART. 9 cita: “L’Infermiere riconosce il valore della ricerca scientifica e della sperimentazione [..]”.
Va compiuto quindi ogni sforzo per una corretta informazione e sensibilizzazione: i benefici, per i singoli e per la collettività, derivanti da un efficace svolgimento della campagna vaccinale possono essere confermati solo da ricerche scientifiche.
L’ART 2 cita: “L’Infermiere orienta il suo agire al bene della persona, della famiglia e della collettività [..]”. Richiamando il valore della solidarietà l’infermiere tende al bene dell’altro attraverso il superamento dell’egoismo personale per l’interesse della collettività ed un desiderio autentico di servizio all’umanità.
L'ART 29 cita: “l'infermiere, anche attraverso l’utilizzo dei mezzi informatici e dei social media, comunica in modo scientifico ed etico, ricercando il dialogo e il confronto al fine di contribuire ad un dibattito costruttivo”. La consapevolezza e la responsabilità nelle scelte rischiano fortemente di venire meno se suffragate da una comunicazione non competente. Il ruolo dell’infermiere è anche quello di tutelare il cittadino da un “sovraccarico di comunicazione” e da una “comunicazione non sicura”, ovvero una comunicazione non scientifica, non etica e che non favorisce dunque dialogo, il confronto e il dibattito costruttivo.
Scegliere di vaccinarsi è un atto consapevole, etico e scientifico, è il contributo del singolo individuo a tutela della salute collettiva.

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