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LA MALATTIA COMPLICA LA VITA .. Sono una infermiera la posso aiutare.

Rubrica a cura della 
Dott.ssa Magistrale in Scienze Infermieristiche e Osteriche  Maria Grazia Bensi           

Art. pubblicato sul settimanale  " Vita Cattolica " diocesi di Cremona  

D: 

Sono amica di una donna di 70 anni che è libera da figli e nipoti ormai grandi e che ha sempre amato la vita, ma il destino ha voluto che una malattia molto grave le cambiasse la vita senza togliergliela…. L’hanno operata e ora ha una deviazione intestinale….. Anche se cerco di convincerla a uscire e a fare le cose di sempre, Lei trova  mille scuse e se insisto si innervosisce. Pensi che siamo in confidenza da tanto tempo, eppure non mi ha mai fatto vedere cosa gli avevano fatto. Sono preoccupata perché non è più la stessa, ho paura che vada in depressione…

 

R: 

La situazione che Lei mi descrive mi fa pensare al fatto che la Sua amica non ha accettato i cambiamenti che la malattia ha imposto al suo corpo. Posso suggerirle di aiutare la Sua amica a capire che il suo disagio non è senza rimedio. Se il Suo livello di confidenza non è sufficiente per entrare in argomento nel modo dovuto condivida il suggerimento con la persona che si trova nelle condizioni ideali per essere ascoltata. Un’altra possibilità è quella di parlarne al Medico di Base il quale potrebbe essere molto convincente sfruttando la sua competenza e l’autorevolezza del suo ruolo. Le consiglio di non farsi carico in modo esclusivo dei problemi della Sua amica ma di coinvolgere anche i figli poiché su un problema di salute bisogna essere “tutti dalla stessa parte”, la malattia è il nemico e la solidarietà è la prima cura. Il suggerimento che le dò punta a non lasciare sola con il suo problema la Sua amica. In questo momento la Sua amica si sente sola e non vedendo via d’uscita si ripiega su se stessa abbandonando la speranza e con essa la gioia di vivere. Lo scopo principale ora è di farle comprendere che la situazione può migliorare e ottenere la sua disponibilità ad affrontare il problema. A quel punto ci si può rivolgere a associazioni come l’AISTOM (Associazione Italiana Stomizzati) si tratta di associazioni di volontariato molto strutturate che dispongono di Infermieri, Psicologi e Medici molto competenti e capaci di intervenire non solo in termini tecnici, e trovare così aiuto e supporto.

  Dr. Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche

Maria Grazia Bensi